Terapia per adolescenti e preadolescenti

Ritiro sociale (Hikikomori)


Dott. Massimo Sassi

Psicologo Psicoterapeuta


Il Dott. Massimo Sassi è Psicologo e Psicoterapeuta Specializzato in Psicoterapia ad orientamento Psicodinamico Adleriano.

Dal 2007 esercita la professione collaborando con istituzioni pubbliche e in ambito privato.

Si occupa di consulenze e terapie in particolare con adolescenti e preadolescenti presso lo Studio Kedos a Parma e il proprio studio privato a Scandiano (Reggio Emilia).

Ha approfondito nel corso degli anni la conoscenza e il trattamento del ritiro sociale negli adolescenti e nei giovani adulti (Hikikomori).

Collabora con società sportive ed enti a livello provinciale per la promozione del benessere psicologico nello sport e dell’inclusione di bambini e ragazzi con disabilità e complessità relazionali. 

Ha collaborato per oltre 10 anni con l’Università di Parma occupandosi della tutela anche psicologica di studenti con disabilità, BES e DSA.

Fino al 2019 ha ricoperto il ruolo di responsabile scuole del Comitato Italiano Paralimpico per la provincia di Parma. 


Ambiti di intervento

online

  • Disturbi d’ansia
  • Stati depressivi
  • Gestione emotiva di difficoltà adolescenziali
  • Aspetti di disagio emotivo con ripercussioni sulle dinamiche relazionali in famiglia
  • Trattamento di ragazzi e ragazze in situazione di ritiro sociale (Hikikomori) e supporto ai familiari.


Perché le consulenze online possono essere efficaci con gli adolescenti?

Sono venuto per la prima volta in contatto con la possibilità di fare sedute online durante il lockdown, per poter continuare a seguire i miei pazienti. Questa esperienza mi ha consentito di scoprirne le potenzialità. É giusto premettere che la terapia online non è adatta a tutti e ad ogni difficoltà quindi ne va assolutamente valutato l’impiego a seconda delle situazioni, ma credo che per molti adolescenti e preadolescenti possa comportare vantaggi non trascurabili.

Prima di tutto perché i ragazzi hanno molta confidenza con il mezzo quindi è possibile utilizzare molte piattaforme che loro già conoscono, accogliendoli in un contesto che già padroneggiano: questo può ovviare alla diffidenza che a volte si ha nel recarsi materialmente nello studio del terapeuta, per comprensibili timori di essere visti o etichettati.

In secondo luogo ho potuto notare che dalla propria camera non di rado i ragazzi si sentono più liberi di condividere parti di sé, anche attraverso gli oggetti che li circondano. Per chi non mi ha già conosciuto in presenza essere a casa ha aiutato ad avvicinarsi alla figura dello psicologo in un ambiente vissuto come sicuro, dando una possibilità ad un professionista che spesso può essere oggetto di pregiudizi rispetto al fatto che chi va dallo psicologo purtroppo può essere considerato da qualcuno come un “malato”. Niente di più falso per quanto mi riguarda. Io non attribuisco etichette, mi occupo della persona e del momento di difficoltà che può vivere, accompagnandola nel superamento di ciò che la fa star male, anche se a volte non ne é consapevole.
Infine é giusto considerare il fattore logistico: spesso i ragazzi sono pieni di impegni scolastici ed extrascolastici e incastrare anche l’ora con il terapeuta non é sempre facile. In questo senso sicuramente la possibilità di ottimizzare i tempi raggiungendo il ragazzo là dove é può contribuire a meglio collocare le sedute nella routine quotidiana, alimentando costanza e motivazione.

Insomma ho scoperto che, contrariamente a quello che pensavo prima di sperimentarlo, la rete può avvicinare e può essere utile ad arrivare in modo più intimo ai ragazzi.

Dunque, nonostante io sia ritornato anche in presenza nei miei studi, ho deciso di continuare a dare ai ragazzi che lo preferissero questa possibilità, così anche a chi è più lontano da me e desidera conoscermi per capire se possiamo percorrere un piccolo pezzo di vita insieme.